domenica 24 agosto 2008

altri scorci...





Il Colombario (dal latino columbarium) e' un tipo di costruzione funeraria divisa in loculi orizzontali ciascuno dei quali atto ad ospitare una bara. In archeologia per colombario si intende un tipo di camera sepolcrale composta da nicchie in cui venivano conservate le urne con le ceneri dei defunti. Il nome deriva dal fatto che le nicchie erano ricavate nella muratura con apertura anteriore che ricorda appunto le costruzioni per il ricovero e l'allevamento dei colombi.





Tomba Cocchi, post 1868

Artista

Carlo Monari (Scultore)

La tomba di Enea Cocchi, collocata al centro della Galleria a tre Navate, ne costituisce il centro prospettico, allineandosi con il monumento Bolognini Amorini, posto nell'abside centrale. E' costituita dal ritratto del giovane defunto rappresentato a tutto tondo, seduto in posa naturale su una poltrona.
Nel basamento sono i ritratti del padre e della madre. L'iscrizione commemora "Enea Cocchi, giovanetto di cuore generoso, d'ingegno svegliato, speranza e gioia di sua famiglia, rapito diciottenne il 1 luglio 1867".
La statua è databile al 1868, anno in cui Federico Cocchi acquistava un sepolcro per il figlio lungo la parete della Galleria tangente il chiostro VII. L'efficace collocazione al centro della sala è in realtà un ripiego. Nel 1885 la necessità di aprire un collegamento con l'appena costruito Chiostro VII impose l'abbattimento della porzione di muro perimetrale lungo il quale il monumento Cocchi era precedentemente ubicato. La spontaneità della posa del ritrattato, colto in un atteggiamento naturale, e la ricchezza descrittiva dei dettagli fanno di questo monumento una delle migliori prove dell'ancora giovane Carlo Monari. La sua produzione successiva per la Certosa tenderà a un sempre maggior realismo.

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sabato 23 agosto 2008

Passaggi

Un ruolo decisivo nel fascino che distingue la Certosa di Bologna dagli altri cimiteri monumentali europei deriva dalla complessa articolazione degli spazi. Dall'originario nucleo conventuale si diramano logge, sale e porticati che ricreano scorci e ambienti che rimandano alla città dei 'vivi'. Anche il porticato ad archi, presente all'entrata est del cimitero, che si congiunge (salvo una brevissima soluzione di continuità) con quello che conduce al Santuario della Madonna di San Luca posta sul Colle della Guardia, vuole significare una continuità fra la necropoli e la città dei vivi.

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Lunghi ed alti portici di marmo collegano queste sorta di Piazze al chiuso o all' aperto, con passaggi che lasciano solo intravedere il poi.
































Passaggi anche stretti, varcati con un poco di inquietudine sopra pavimentazioni ed antichi sepolcri, che manifestano i secoli che hanno, e sotto lo sguardo delle rappresentazioni scultoree che, come guardiani ne paiono sorvegliare
l' ingresso.





































Altri passaggi sono più metaforici, come questo tromp d'oleil

venerdì 22 agosto 2008

Panorami



















La Certosa di Bologna, si presenta all'occhio, con discrezione: un campanile ed una cupola , come tante ce ne sono in giro per la città. Sono i basilari punti di riferimento per chi si avventura dietro quelle lunghe mura che nascondono altri panorami...




... vere e proprie Piazze, glaciali nel marmo e con i loro portici, che si aprono là dentro...


















































Il Cimitero comunale fu istituito nel 1801 riutilizzando le preesistenti strutture della Certosa di San Girolamo di Casara, fondata a metà del '300 e soppressa nel 1797 da Napoleone.


(fonte: Wilkipedia)

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